Cucinare dolci non è solo un modo per festeggiare un compleanno o rendere omaggio ad una cena. Cucinare dolci, soprattutto se fatto per altri, è davvero molto di più. Parola di psicologici.
Un articolo dell’HuffPostUsa sottolinea come “sfornare dolci ha il beneficio di liberare l’espressione creativa delle persone“, spiegando che “esistono tantissime pubblicazioni che parlano della connessione tra espressione creativa e benessere generale. Che sia la pittura, la musica (o i dolci) c’è una diminuzione dello stress derivante dall’avere uno sfogo e un modo per esprimersi”.
Chi ama preparare dolci, infatti, non si lascia sfuggire nessuna occasione: dal compleanno, all’invito a cena a casa di amici, dalla serata speciale all’idea di fare un regalo. Proprio perché donare un dolce è anche un modo per comunicare i propri sentimenti, in modo semplice e diretto.
Insomma, non ci sono solo i benefici anti-stress della meditazione, dello sport o dello yoga ma anche quelli del cucinare. “Se vi concentrate sul profumo e sul sapore, sull’essere presenti nel momento della creazione, questo atto di consapevolezza nel momento presente può tradursi anche in una riduzione dello stress”, si legge nell’articolo dell’HuffPost.
Uno sfogo creativo, un’azione che protegge dallo stress e libera i sentimenti, un modo positivo di accompagnare ciò che vogliamo comunicare. La terapia culinaria è infatti sempre più diffusa: cucinare dolci vuol dire infatti organizzare la ricetta, preparare ogni passaggio, pensare all’insieme e a chi è destinato e in quale occasione. Per poi, spesso, consumarlo insieme. Si pensa al presente in equilibrio con una situazione più generale. Un vero toccasana per lo stress.
Noi italiani, poi, lo sappiamo bene: il cibo è un momento di condivisione, di scambio rilassato, è la felicità di stare insieme intorno a un tavolo. Non a caso si dice che i migliori affari avvengono davanti a un buon piatto. Pensiamo poi al significato stesso della parola dolce che ci fa subito pensare ad un momento di relax, a un angolino tutto per noi, alla gioia di qualcosa di unico. Non è un mistero poi che alcuni cibi hanno potenti azioni antidepressive, come cacao e caffè, mentre altri sono fortemente indicati per aumentare il livello di energia e stabilizzare più facilmente l’umore.
Insomma, il cibo è un amico prezioso, cucinare poi può diventare molto di più di un hobby!
Fonte. http://www.huffingtonpost.com/entry/baking-for-others-psychology_us_58dd0b85e4b0e6ac7092aaf8
Come non essere d’accordo? Ho sempre amato cucinare, ma essendo Impegnata col lavoro, cibi semplici, prestando molta attenzione alla qualità e alla salute. Ora però , alla vigilia della pensione, non riesco a fare a meno di qualcosa di dolce e sto sperimentando con successo dolci e gelati senza saccarosio, senza fruttosio o altri zuccheri alternativi, quali acero, cocco, agave…che non sono comunque molto diversi. Una vera rivoluzione, a mio parere, in quanto Montersino o altri autori di pasticceria salutista, si limitano a ridurre o a proporre dei dolci ibridi, anche quando è possibile eliminare del tutto questi zuccheri. Ad esempio in una crema pasticcera o inglese o in una mousse di cioccolato ecc Ieri ho preparato il plumcake all’olio d’oliva seguendo alla lettera la ricetta di I. Massari, ma utilizzando farina tipo 2 e sostituendo il saccarosio col 50% di eritritolo, 25% maltitolo, 25% inulina. Il dolce ha circa 200 calorie a porzione (80g), ma ha le fibre dell’inulina e della farina integrale e tutta la bontà di un dolce “con” uova, olio e arancia. É il primo esperimento, e si potrebbe migliorare…mi piacerebbe provare eliminando del tutto il maltitolo… Ma già così è adatto a diabetici, bambini (niente carie) o persone come me attente alla salute. Che ne pensa?
Lo si che molti penseranno che sono ingredienti strani e costosi. Ma se li trovo io che ho 62 anni, così non è! Sono ad esempio tutti presenti qui su Tibiona! Quanto al costo… 12 porzioni di dolce costeranno sui 3, massimo 4 euro… Ma vale molto di più di un dolce industriale e anche di un dolce artigianale, no?