L’Injera è una preparazione da forno tipica dell’Etiopia, anche se si presente come una crepes, in realtà viene considerato un pane. Si prepara con farina del teff un seme molto simile al miglio ma molto più piccolo (potete approfondire qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Eragrostis_tef)
Alcune ricette prevedono anche la farina di quest’ultimo, ma l’Injera originale è costituito unicamente da farina di teff.
Non si ottiene una farina soltanto da questo seme, ma bensì due: una più chiara e una più scura (con un sapore più deciso).
N. La farina di teff la trovare su qui
Ingredienti. Farina di teff 200g, acqua minerale 350ml, sale marino 4g, olio di girasole q.b.
Quantità. N.3 pezzi (su una padella da 25cm)
Preparazione








Eventuali miglioramenti variazioni.
- Per accorciare il processo produttivo è possibile usare alcuni starter come lievito di birra, pasta madre, yogurt o lievito per dolci.
- Altre ricette simili si trovano qui: http://chefinyou.com/2010/02/ethiopian-injera-recipe/ oppure qui http://www.giovanniferretti.it/etiopico.html
Per chi desidera, qui c’è un video in inglese che spiega la ricetta molto bene
Ho visto anche io lo stesso video su YouTube – penso che siano in un ristorante etiope a New York, o comunque in America.
I miei tentativi falliti sono risultati dal fatto che ho superato il ‘tempo di fermentazione naturale’; quindi, l’impasto diventa piatto e non ci si può più fare l’injera. Comunque, nel caso non è da buttare via; si può utilizzarlo in altri impasti, cucinandolo prima in un padellino con l’aggiujnta di un pò d’acqua, e poi incorporandolo in una preparazione come dei muffins, i quali acquiscono un lieve e piacevole gusto acidulo.
Il tempo di fermentazione senbra variare parecchio a seconda della temperatura ambiente: col caldo estivo in sud Italia sono bastati anche solo 1 giorno e mezzo.
Ciao Antonio,
grazie per il post. In effetti con temperature molto alte ci impiega molto meno, presumo che in ogni caso il teff sia ricco di batteri e lieviti già per natura.
Ciao Aldo,
Dopo un periodo di pausa, ho riprovato e ci sono riuscito benissimo a fare l’injera! Il tuo metodo è semplicissimo e funziona; ci sono una marea di ‘consigli’ su internet su come fare l’injera, ma credo che il trucco, se ce n’è uno, stà nel capire il momento in cui la fermentazione è giusta per cuocere l’impasta in padella. Quindi, avere ‘ochhio’ e anche ‘fiuto’ per il momento in cui si vedono abbastanza bollicine nell’impasto e si sente bene l’odore di fermentazione senza che sia andata troppo avanti.
In effetti, il teff è ricco di propri lieviti naturali, ed è perciò che la sua fermentazione rende possibile il pane injera, senza l’aggiunto di altre farine – o lieviti.
Antonio,
grazie mille per il post. L’injera come altre preparazioni tipo la pasticceria lievitata: panettoni, pandori e così via, necessità di essere cotto “giovane” e non eccessivamente maturo. Così i debolissimi legami che si sono formati, sono sufficienti a mantenere l’impasto compatto. Sicuramente con il passare del tempo si indeboliscono sempre di più impedendo che l’injera mantenga la sua forma.
E’ la mia ipotesi….
Finalmente una ricetta dell’Injera che stia in piedi. Grazie.
Qualcuno sa per cortesie dove trovare la farina di Teff a Milano,
o comunque che risultato si ottiene usando la farina di miglio?.
Grazie
Jeyman
ciao,
puoi comprarla qui online, su tibiona.it,
con il miglio non so il risultato ma i prodotti sono analoghi e potresti solo avere una differenza di assorbimento ma basati sull’aspetto dell’impasto, non dovresti avere alcun problema.
Ciao Aldo,
a proposito di pani particolari per caso hai la ricetta del pane Prokorn? Grazie.
Scusate, è meglio fare l’injera con la farina di Teff chiara o con quella scura. Insomma… che differenza c’è. Grazie
Vassilij
Cinzia,
non sprei, non so cosa sia 🙁
Kandinsky,
trovi alcune informazioni qui http://whatscookingamerica.net/CharlotteBradley/Teff-Flour.htm
Grazie per le informazioni.
Ho provato a fare l’Injera sia con il teff chiaro che con quello scuro e quest’ultimo ha effettivamente un sapore molto “earthy”, come dice giustamente il sito whatscookingamerica.net. Può anche piacere, naturalmente, ma personalmente preferisco il Teff chiaro che è meno aggressivo e si combina meglio con le pietanze. Grazie ancora.
Un mito…2 volte in Eritrea e 2 in Etiopia (i paesi piu affascinanti del mondo!)…non pensavo di trovare qui il teff..la provo subito!!!
Che felicità, finalmente il taff con semplicità anche per gli “esuli” in Italia…mi chiedevo solo se fosse di provenienza eritrea/etiopica o delle nuove coltivazioni tentate in Olanda se ben ricordo? Grazie perchè é da tanto che non torno nella cara Asmara e quei sapori mi mancano immensamente.
Ciao la farina è etiope, la prendiamo da un importantore che la prende là, ciao !
vori saper dove si trovala farina di teffi io sono del ethiopia so fare injera
Ciao, la trovi su http://www.tibiona.it , ciao
Buongiorno, sto preparando il lievito madre ma con una ricetta più complicata, oggi provo questa…quindi la farina di teff non può essere usata per fare del pane come lo intendiamo noi europei? ieri ho sbagliato le dosi e mi è venuto una specie di panetto di argilla, ho insistito e provato a farlo cuocere ma sto malissimo dal disgusto provato quando l ho assaggiato, sembrava di mangiare argilla…bleah….cmq l injiera è buonissimo, l ho mangiata nel ristorante etiope di new york di cui avete scritto sopra e vorrei riuscire a farla
Paola, non è panificabile la farina di teff con metodi tradizionali, non ha glutine.
Ho appena fatto l’impasto. Ma credo di aver commesso un eroe, ovvero ho aggiunto un pizzico di sale… Potrebbe impedire la fermentazione?
Grazie
[…] l’hummus viene servito per tradizione insieme a focacce di pane azzimo o pane Injera, ma lo troviamo anche come accompagnamento per verdure, pinzimonio o come salsina tuttofare. Ecco 3 […]
Si può fare injera mischiando farina di teff con farina bianca o altro tipo? Per rendere il sapore meno acido (a mio figlio da fastidio)
Si. Su di un sito web concorrente c’è la ricetta usando tre tipi di farine (se non si ha il teff). Personalmente l’ho provata e il risultato non é stato malaccio.
Grazie dei consigli.
Farò qualche prova, vorrei cucinare lo zighiní per degli amici quindi devo sapere quanto tempo prima fare la pastella! Ma in frigo non si può tenere una volta fermentata? O è meglio conservare 1 giorno o due le injera pronte, ben chiuse? Perché visto che il tempo di fermentazione varia, se mi serve per un certo giorno come faccio ad essere sicura di quanto tempo prima preparare l’impasto?
Grazie!