Storia di un viaggio
Circa 10 giorni fa sono stato per 5 giorni in Gambia, una regione dell’Africa grande quanto la Liguria e con una popolazione di poco più di 2Ml di abitanti. Mi sono recato in quella zona su richiesta di alcuni produttori di prodotti da forno che lamentavano la scarsa qualità delle materie prime locali e la mancanza di conoscenze volte a migliorare le tecniche di panificazione e assimilabili. Abbiamo fatto numerose prove migliorando molte preparazioni, agendo solamente su alcuni parametri come i tempi di lievitazione, blend di farine e altre cose più marginali, il risultato è stato strepitoso (maggior sviluppo, sapore più marcato e maggiore conservazione). Ora vedremo se quanto è stato fatto verrà mantenuto nel tempo.

E’ la prima volta che mi reco in Africa, pertanto la Gambia è l’unico luogo che conosco, tuttavia per chi non ci fosse mai stato credo che la Gambia sia da inserire nella todolist delle cose da fare almeno una volta nella vita per svariati motivi. Ad esempio è impressionante come le persone sono mediamente più felici di noi pur non avendo tutti i comfort a cui siamo abituati e inoltre sono generalmente più genuine e spontanee. La delinquenza è veramente molto bassa, potete andare in giro in completa sicurezza, anche a notte fonda. Nessuno vi dice nulla, al massimo vi stalkerizzano un pò per vendervi visite turistiche o vi chiedono un invito per venire Italia (perchè a differenza nostra per loro è molto difficile ottenere un Visto per uscire dal loro paese). La mancia è generalmente gradita, ma si tratta di spiccioli, non sono certamente le mance americane.
Altro aspetto positivo è il luogo completamente diverso dal nostro, fauna e flora sconosciute in gran parte dell’occidente. Potete incontrare scimmie ovunque e visitare un parco dove ci sono i coccodrilli (li potete addirittura accarezzare in totale sicurezza!!).

Ma anche negozi, abitudini e qualunque altra cosa che vi passa per la testa è diversa. Dopo essere atterrati all’aeroporto di Banjul-Yundum e avere imboccato la via che porta al centro città, non si può che rimanere a bocca aperta.
Recarsi in una qualsiasi città Europea, per quanto diversa dalla propria, ha comunque molti tratti riconducibili ad un’altra città europea. Se si vive a Roma e si va a Londra, vero che sono città molto diverse tra loro, ma mai quanto Roma e Banjul 🙂
Per quanto riguarda il cibo, vi consiglio il pesce fresco, molto gustoso e a buon prezzo (un’aragosta la pagate 2€, al ristorante appena 10€). Come è molto buona la frutta (ananas, banane, angurie, meloni…), non vi consiglio altri prodotti freschi / crudi come l’insalata perché sebbene sia una zona a basso rischio di infezioni (eccetto nel periodo delle piogge), le norme igieniche sono molto lontane dai nostri standard e il nostro intestino potrebbe non essere abituato ai batteri locali, di conseguenza c’è il rischio di procurarsi una dissenteria (o peggio!).

Non sono necessari vaccini, la zona è piuttosto sicura, ma alcuni consigliano di fare quello per la malaria e la febbre gialla. Ho un amico che ci va da 13 anni, senza mai aver avuto problemi, io mi sono fidato di lui e non li ho fatti, al momento sto bene 🙂 L’unica cosa che potrebbe darvi spossatezza è l’aria molto pesante nella zona centrale, in quanto essendo privi di un’ efficiente sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, molto spesso gli stessi vengono bruciati dove capita. A questo si aggiunge lo smog generato dagli automezzi antiquati.

La moneta locale è il Dalasi, ce né vogliono circa 55 per 1 euro. Li potete scambiare nei vari West Union center, ma in ogni caso la carta di credito (Visa e Mastercard) è accettata ovunque. Comunque con 100€ fate tutto ciò che volete per 5 giorni (hotel a parte), ad esempio con 18€ potete andare in giro un paio di ore con il taxi (non aspettatevi però di salire su una limousine, se vi va bene salirete su una Mercedes 190 del ’94 con ‘medaglie’ ovunque sui sedili e partenza a spinta), con 10€ fare un pranzo abbondante, con 18€ un pranzo abbondante in un ristorante di lusso.
Le opportunità commerciali ci sono ma sono estremamente difficili da soddisfare: costi di trasporto elevati, prezzi molto bassi, poca disponibilità economica, comunicazione difficoltosa, trasporti molto approssimativi. Se siete interessati a farci business, cambiate zona.
Come dicevo poc’anzi nel post, le persone sono molto genuine in Gambia, pensate che all’aeroporto avevo terminato completamente i soldi (gli ultimi li ho spesi per il taxi) e mi occorrevano 30€ per pagare il bagaglio extra, dopo aver tentato ogni sorta di espediente per averli (la carta di credito non andava, gli euro li avevo finiti), una persona mi ha aiutato a recuperarli chiamando un suo amico che me li ha imprestati! 30€ sono all’incirca 300-400€ per noi, un cifra esorbitante. Ovviamente appena tornato a casa gli ho restituito i soldi, non 30€ ma molto di più visto che mi ha fatto il favore (a cui va aggiunto il costo per la spedizione del denaro che per la Gambia è un furto).

Gli ho poi chiesto se potevo in qualche modo rendergli il favore e lui timidamente mi ha detto che avendo uno stipendio molto basso e una famiglia numerosa, se avesse potuto fare un lavoro extra (il taxista), avrebbe guadagnato dignitosamente. Bene, ho pensato di raccogliere un pò di denaro per lui, gli bastano 600€ per una macchina usata (quella che vedi in foto), si tratta di un mezzo un po antiquato ma sufficiente per l’uso che ne deve fare.

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