Si tratta di un miele molto particolare, non prodotto partendo dal consueto polline dei fiori, ma da una sostanza prodotta dalla Metcalfa pruinosa (Say) un rincoto omottero appartenente alla famiglia dei flatidi, originario dell’America Settentrionale e Centrale.
L’insetto si è colonizzato largamente in Italia, in Francia e in altri paesi, per cause non del tutto chiare, raggiungendo una diffusione non indifferente.
La produzione di questo miele si ha in tutte le aree pianeggianti e collinari.
Viene commercializzato con il nome miele di melata senza menzionare l’insetto per il possibile rifiuto da parte dei consumatori.
Il miele di melata rimane liquido a lungo e cristallizza raramente, la colorazione varia da ambra scuro a quasi nero; in genere tra tutti i mieli è il meno dolce.
5 Commenti
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Ho sentito parlare della Melata anche come prodotta dalle api che si nutrono della resina di alcuni alberi. E’ vero?
Come indicato nel testo: le api elaborano un metabolita della Metcalfa, non la resina. In ogni caso, personalmente, lo trovo buonissimo come tipologia di miele.
L’ho trovato ottimo anch’io come miele… fino a 1 minuto fa
Ora chi ha il coraggio di finire il barattolo?
🙂 non bisogna allarmarsi, il prodotto è nutrizionalmente eccellente. Il processo produttivo è un pò ambiguo, ma chissà quanti alimenti nascono da elaborazioni simili.
Poi tra tutti la peggio c’è l’ ha l ‘ ape… 🙂
dato che le api non producono x venderlo , è sicuramente OK