Nella società odierna più che mai, questi due stati emozionali sono sempre più presenti, malgrado il benessere sia migliore rispetto a quello di 50 anni fa (anche se probabilmente per molti sta nuovamente calando).
Perchè questi due sentimenti sono così presenti ? A parere mio sono le maggiori certezze o pseudo-certezze che la società di oggi giorno ci garantisce a far sì che questi sentimenti prevalgano su altri più altruistici. Anni addietro, quando la disponibilità economica era minore, il tessuto sociale era molto più legato e le persone tendevano a raggrupparsi per una causa comune (come è tutt’ora nei paesi più poveri, con alcune eccezioni), mentre oggi giorno i

soldi hanno sostituito questa condizione sociale, in quanto si pensa che l’amicizia e l’unione con altri esseri umani è solo più un esigenza marginale, oramai si pensa che i bisogni personali possono essere soddisfatti con il denaro, senza alcun limite e dubbio. Quando in realtà è storicamente un eufemismo e questo proverbio cinese lo dimostra molto bene.
Il denaro puo’ comprare una casa, ma non un focolare, puo’ comprare un letto, ma non il sonno puo’ comprare un orologio , ma non il tempo puo’ comprare un libro, ma non la conoscenza puo’ comprare la posizione, ma non il rispetto puo’ pagare il dottore, ma non la salute puo’ comprare l’anima, ma non la vita puo’ comprare il sesso ma non l’amore.
Anche l’ego (ho l’io) è una qualità che il senso comune attuale ci spinge a rafforzare, però un grande ego non è direttamente proporzionale al benessere, anzi, avere un grande ego richiede un grosso sforzo di mantenimento e il riconoscimento da parte di chi incontriamo / frequentiamo che, se non viene riconosciuto come vogliano, ci crea grande delusione e disagio. Infatti gli insegnamenti della cultura buddista che sono incentrati sulla compassione, sull’altruismo e in particolar modo sulla felicità spingono proprio dalla parte opposta, cioè verso la svalutazione dell’io. Questa svalutazione non va però intesa come se noi “valessimo” poco ma piuttosto come: noi siamo come gli altri. Infatti, tralasciando i giudizi superficiali, tutti ricerchiamo la felicità e ci rifugiamo dal dolore pertanto su questo piano siamo tutti identici. Ciò che cambia è “il modo” con cui perseguiamo questa intenzione ma il fine è identico per tutti. Quindi il fatto di intendersi identici agli altri è un dato di fatto e non una forzatura.
Tornando all’odio e alla felicità, sulla base delle precendeti riflessioni, questi stati emozionali nascono principalmente perchè vogliamo prevalere sulle altre persone e se non riusciamo nel nostro intendo le odiamo e le invidiamo.
Ma questi sentimenti negativi possono nascere anche per cause diverse, come il disprezzo verso chi a comportamenti poco morali (il politico che ruba, la persona che tratta male gli animali…), per quanto possa essere naturale l’odio verso queste persone, di per se è una stato, una condizione che ha ben poco di concreto. Cosa risolviamo odiamo ? nulla !! Pertanto l’antidoto è la ricerca della soluzione (nel caso delle persone che odiamo perchè hanno comportamenti sbagliati) e il cambiamento della percezione / interpretazione verso coloro che vogliamo prevalere, ricordandosi che “tutti ricercano la felicità e si rifugiano dall’odio” e inoltre che “siamo tutti identici e nessuno è meglio di un’altro“.
C’è un altro fattore negativo nell’odio e nell’invidia e cioè quello che provarli non crea disagio agli altri ma unicamente a noi stessi, no ? se odio una persona, oppure la invidio, chi tra i due è più in disagio ??!
Un esempio lampante può essere la competizione sportiva, come quella che pratico, l’allenamento finalizzato al miglioramento delle prestazioni cronometriche è sicuramente lecito però potrebbe anche essere lecito (o normale) il fatto di provare invidia verso chi ottiene risultati cronometrici migliori dei nostri. In fondo è facile essere tentanti dall’invidia, se come obbiettivo c’è unicamente la prevalenza verso gli avversari sportivi. Questo purtroppo causa un grande disagio tutte le volte che non riusciamo a prevalere su gli altri. L’antidoto, anche in questo caso, è quello di compiacersi (sempre !!) di fronte a chi ottiene risultati migliori dei nostri. In modo tale che la vittoria degli avversari viene percepita positivamente come se fosse la nostra !!
Fonte immagine. Wikipedia.org
Grazie per avermi segnalato questo tuo bellissimo post che condivido appieno…a volte sembra davvero così difficile superare il nostro ego e lasciare che esso non prevalga in determinate situazioni, sarebbe davvero così bello cancellare odio e invidia ma come dici nel tuo post l’aumentato benessere ci ha portato ad essere sempre più cinici ed egoisti e davvero quel detto che dice “si stava meglio quando si stava peggio” è molto veritiero 🙂
Come hai detto tu si sta solo male provando invidia e odio, c’era qualcuno che diceva che bisogna pregare per i propri nemici….
Un abbraccio Cesi
Grazie Cesi per il commento,
non è immediato cancellare i sentimenti di odio e di invidia ma con pazzienza si può cambiare: basta semplicemente iniziare dalle piccole cose.
In questi ultimi anni sto lavorando moltissimo sul benessere e ti posso dire che il cambiamento della percezione ti fa vivere veramente bene.
Se vuoi leggerti un libro fantastico sulla felicità comprati uno di questi (o entrambi).
Il gusto di essere felici – Matthieu Ricard
L’arte della felicità – Dalai Lama
Sono veramente illuminanti.
Ciao
Aldo
Grazie a te Aldo mi scrivo i titoli dei libri, sarebbe bello riuscire a raggiungere uno stato di serenità e pace con tutto e tutti…e nonostante io sia una persona molto socievole e riesca a creare intorno a me sempre tanta serenità ci sono un paio di cosette che proprio mi fanno star male con me stessa…è una storia lunga che non stò a raccontarti perchè ti annoierei, ti dico solo che questo mio disagio è causato da 2 persone (purtroppo 2 parenti stretti) io sono sempre solare e chiaccherona con tutti mentre in presenza di questi divento un riccio percependo tutta l’ostilità possibile nei miei confronti….vorrei riuscire a superare questa cosa che mi fa soffrire da anni ma nonostante ci lavori non riesco a rompere quel muro e farmi scivolare di dosso i sentimenti ostili che provo per queste persone con le quali ho provato in tutti i modi ad offrire la mia positività…scusa lo sfogo…fortunatamente sono circondata da persone che mi adorano e accettano i miei pregi e difetti 🙂
Credo sia così per moltissime persone, chi non ha parenti o colleghi di lavoro con cui ci si trova a disagio, anche per me è così come lo è per moltissime persone che conosco…
Guarda una cosa che aiuta moltissimo a “placare” la mente ed essere immuni dalle persone che ci creano disagio, sono quelle tecniche di rilassamento che ti spronano a “vivere al presente”, non so se hai mai sentito parlare di questa condizione.
Io mi sono trovato benissimo con queste tecniche
– Psyc-k (è una tecnica che ti permette di eliminare molte limitazioni mentali, come quella di non riuscire a fare qualcosa).
– Visualizzazione o Vak (è una tecnica della PNL che ti aiuta a chiarirti cosa vuoi dalla tua vita, nel senso che molti sanno ciò che non vogliono ma non quello che vogliono nei dettagli e ti garantisco che c’è una differenza enorme).
– Training Autogeno (è una tecnica di rilassamento che ti permette di vivere al presente, funziona benissimo e io la applico quasi quotidianamente).
Non posso dirti di avere uno stato di felicità perpetuo ma, rispetto ad appena 1 anno fa, ho migliorato moltissimo la mia felicità complessiva e sto ulteriormente migliorandola.
Aldo
Grazie 🙂 Farò tesoro delle tue parole…devo prendere i libri!