Molte persone si chiedono come mai il “latte” di riso presenta una dolcezza così intensa rispetto alle alternative vegetali come quello di soia, di avena ecc. ecc. In effetti non era chiaro nemmeno a me il motivo di questa differenza ma un giorno su A.A.M
TerraNuova di Marzo 2009 è comparso un’articolo a cura di Probios che diceva quando segue.
La produzione industriale del “latte” di riso biologico è del tutto naturale ed è facilmente replicabile in ambito domestico, se non per l’impiego di specifici enzimi, difficili da reperire e utilizzare senza le apposite attrezzature e
Le farine che solitamente vengono utilizzate sono finemente macinate, in modo da facilitare la solubilità della stessa. In seguito, la miscela viene riscaldata e addizionata con specifici enzimi (gluco-amilasi e alfa-amilasi). Per facilitare la solubilizzazione della farina di riso in acqua tale processo viene effettuato in una centrifuga con mulino colloidale per evitare la precipitazione delle gomme e cellulose presenti nella farina. E’ questa infatti la difficoltà principale che si incontra durante la preparazione casalinga del “latte” di riso: l’impiego degli enzimi e insieme della centrifuga ha proprio lo scopo di rendere la farina più solubile. Inoltre la fermentazione operata dagli enzimi rende il “latte” più dolce, in quando gli zuccheri complessi vengono trasformati in maltodestrine e glucosio. E’ questo il principale motivo per cui il “latte” di riso in vendita nei negozi di prodotti biologici è più dolce rispetto a quello prodotto in casa, dove l’impiego degli enzimi diventa improponibile. |
Grazie per la spiegazione!!!
Ma è anche bianco e liscio!
Mentre a me viene sieroso se aggiungo troppa acqua o colloso se ne metto poca… mai bello vischioso, liscio e bianco come quello che vendono seppur senza zuccheri o sostanze strane (di solito c’è solo il sale marino).
È chiaro che la produzione industriale è diversa.
Forse usano il seme fresco e non secco?