Il pane bianco non è ovviamente un alimento particolarmente interessante da un punto di vista nutrizionale, in quanto il processo di raffinazione a cui viene sottoposta la farina è così radicale che le vitamine, i sali minerali e le fibre vengono quasi completamente eliminate. La qualità può tuttavia essere ulteriormente aggravata combinando alla farina raffinata il lievito di birra in grosse quantità e grassi poco nobili (sansa, strutto e palma).
Il lievito di birra in grosse quantità (4-5% su peso farina) determina un’accumulo eccessivo di purine (sostanze anti-nutrizionali) mentre i grassi di bassa qualità aumentano i rischi di problemi cardiovascolari.
Premesso ciò vediamo quali sono invece le caratteristiche ideali per confezionare un pane di qualità eccelsa. Innanzitutto è importante utilizzare farine non eccessivamente raffinate (tipo 1, 2 o integrale), sale marino non raffinato e lievitazioni con metodo indiretto (pasta madre, biga e poolish), rimane facoltativo l’utilizzo di grassi. In ogni caso, se si decide di utilizzarli, è bene optare per quelli di qualità come l’olio extravergine d’oliva, l’ olio di arachidi, semi oleosi, frutta secca oppure olive intere.
La lievitazione per eccellenza rimane pur sempre quella a pasta madre che arricchisce il pane di batteri lattici (utili per la flora intestinale), migliora la conservazione, il sapore, le caratteristiche meccaniche dell’ impasto, la colorazione della crosta (gli aminoacidi liberi reagiscono con gli zuccheri nella reazione di Maillard durante la cottura); determina un’ indice glicemico più basso e, la maggiore acidità, attiva l’enzima fitasi che rende maggiormente biodisponibili alcuni minerali (le fitasi batteriche liberano i sali chelati all’acido fitico rendendo maggiormente disponibile calcio, magnesio, rame, ferro, cromo e zinco) mentre la proteolisi operata dai batteri lattici rende maggiormente digeribili le proteine (più aminoacidi liberi).
La dimensione del pane è un’altro fattore da non trascurare: non dovrebbe mai essere inferiore ad 1 chilogrammo (cotto), così la fermentazione all’ interno rimane attiva e nei giorni successivi continua ad arricchire il pane di sostanze nutritive (oltre ad essere un sistema alternativo allo yogurt per assumere fermenti lattici vivi).
La quantità d’acqua nel pane influenza anche la digeribilità, infatti la pagnotta sarà sempre meno digeribile rispetto al grissino: gli enzimi digestivi presentano più difficoltà a scindere le molecole d’ amido se c’è una presenza elevata d’acqua. Anche la crosta è più digeribile della mollica, non solo per una questione di umidità ma anche per il fatto che la cottura idrolizza l’amido in zuccheri più semplici (questo è anche il motivo per cui si sconsiglia di consumare il pane fresco ma di attendere un po’ di tempo affinché parte dell’umidità trasudi).
Nella tabella sottostante è possibile verificare le differenze nutritive delle varie tipologie di pane.
Buonasera!
grazie delle spiegazioni sempre molto interessanti!! faccio il pane regolarmente e trovo che le vostre farine siano eccezionali!!
Federica
Grazie mille Federica,
sono contento che ci siano persone come te che apprezzano ciò che scrivo.
Ti auguro un buon inizio settimana
Aldo Bongiovani
Complimenti, articoli sempre ben fatti ed esaurienti.
Ps ma mi viene un dubbio…che proporzioni usare volendo fare un pane con manitoba, farro e farina integ.
Grazie e buona giornata
sandro
complimenti pre la professionalità e la chiarezza,avanti sempre al meglio!
Ciao Sandro,
se unisci le tre farine per la preparazione del pane, tieni in considerazione che quelle integrali compromettono la lievitazione mentre quelle bianche la favoriscono.
Tuttavia puoi ottenere un pane eccellente anche utilizzando solamente farina integrale: la lievitazione mancate viene compensata largamente dalle caratteristiche nutrizionali.
Se però non ami il pane totalmente integrale, inzia utilizzandola al 50% con farina tipo 2 o tipo 0 di frumento.
P.s x Teresa. Grazie mille mi fa molto piacere 😉
Ciao
Aldo Bongiovanni
Grazie di cuore per i tuoi consigli.Sono sempre utilissimi.
la tua rubrica d’informazione e’ utile ,interessaante e soprattutto molto esaustiva.
CE NE FOSSERO DI INFORMATORI SIMILI!!!
GRAZIE ancora.
CARI SALUTI
Grazie mille Francesca, mi fa molto piacere 😉
Trovo il blog molto interessante per le notevoli informazioni sulle farine e sulla panificazione che periodicamente vi vengono inserite.
Trovo la fornitura degli scaffali on-line molto ricca ma, come ho già avuto modo di rimarcare in una mia precedente e-amil, trovo non abbastanza estesa la disponibilità delle farine di forza di frumento (solo W260 e 390). Mi piacerebbe che fossero aggiunte almeno altre 2 gradazioni (p.e. W320 e W360). Per un molino non dovrebbe essere così difficile in quanto, credo, tali farine siano già nella lista dei prodotti del molino Bongiovanni.
Grazie per l’attenzione e cordiali Saluti
Gentile Maurizio,
sono felice che condivide ciò che inserisco nel blog, ogni tanto qualche complimento non può che alimentare l’entusiasmo di continuare a scrivere.
Al momento la nostra gamma di prodotti è completamente on-line, non abbiamo farine con W diversi ma come dice giustamente lei, sarebbe buona cosa inserirle.
Probabilmente da settembre potremo inserirla (anche perchè non è il primo che c’è la chiede).
Grazie per ora del suggerimento e dei complimenti, buona giornata
Aldo Bongiovanni
Sig Aldo,
la ringrazio per la risposta così solerte e positiva alle mie richieste.
Ringrazio soprattutto per l’attenzione che date alle osservazioni dei vostri clienti. Non è un comportamento comune. Ho scritto a molti molini accettando il solito invito: “contattaci” ma non ho ricevuto mai uno accenno di risposta. Quindi trovo il vostro comportamento encomiabile, segno di affidabilità e meritevole di fiducia.
grazie ancora. Aspetto con piacere l’ampliamento del vostro catalogo.
Saluti
Maurizio
“grassi POCHI nobili”..perchè non correggi il refuso?? grazie ;-)))
😀
ciao Aldo,
sto provando a panificare da poche settimane (cerco di fare il pane integrale per avere un basso indice glicemico) ma ho letto che per la lievitazione è necessario mischiare farina integrale e manitoba, in questo modo non alzo l’indice glicemico ? La manitoba tra l’altro già l’ho usata per fare il lievito madre perche’ la pasta acida con sola farina integrale non lievitava proprio. In sostanza come si fa a fare pane integrale con basso indice glicemico? e che farina si usa per il lievito madre?
Scusa le mille domande ma non ci sto capendo più nulla :))
ti ringrazio
Ciao Teddy,
la farina più indicata per la preparazione del lievito madre deve essere molto forte pertanto la manitoba è piuttosto indicata ma posso tuttavia assicurarti che con una farina più debole ottieni comunque un risultato eccellente.
Mentre se usi la stessa nella preparazione del pane integrale ne hai un vantaggi sulla stabilità dell’impasto: la farina integrale è debolissima e la manitoba gli conferisce la forza mancante. Non devi tuttavia superare il 20%di manitoba in funzione dell’integrale.
Ciao
Salve, avrei una curiosità. Si può ottenere ed eventualmente come si può, un pane con solo il 30% di carboidrati? La ringrazio anticipatamente
Ciao Manuela, prova questa ricetta: https://fysis.it/5143/panificazione/ricette-prodotti-da-forno/pane-proteico