Escludendo le farine senza glutine (riso, mais, grano saraceno, castagne…), le quali sono panificabili principalmente con l’ausilio di ingredienti strutturanti (farina di guar / uova…), in promiscuità con farina ricca di glutine o con questo particolare metodo. Vediamo come poter modulare le caratteristiche tecnologiche delle farine che generano glutine come farro, Kamut® e frumento:
- Autolisi. Si tratta di un procedimento molto semplice in grado di migliorare l’estensibilità e di diminuire i tempi di impasto: utile per evitare il collasso del glutine, visto che in queste farine è molto debole.
- Tempo di impasto. Farine di forza e di media forza (250, 300, 400 di W) hanno una stabilità di 8-10-15 e 18 minuti circa. Cioè il glutine sostiene le sollecitazioni meccaniche per quel determinato tempo, dopo di chè collassa e perde la capacità di trattenere l’anidride carbonica, durante la fermentazione.
Le farine poco panificabili hanno invece una stabilità di 3-4 minuti, motivo per il quale l’autolisi è un ottima soluzione per favorire la formazione del glutine, senza farlo collassare. Tuttavia il tempo di impasto è influenzato anche dalla consistenza dell’impasto: se è più morbido richiede un tempo maggiore mentre se è più consistente richiede un tempo minore (subisce una sollecitazione meccanica maggiore). - Tipo di impasto. L’impasto con metodo manuale (o con la “forcella”) è la soluzione che “scalda” meno e favorisce una buona ossigenazione dell’impasto: la presenza elevata di questo elemento migliora la “forza” del glutine (trasforma i gruppi tioloci in disolfurici).
Anche la setacciatura della farina sul piano di lavoro è un metodo che ossigena la farina (oltre ad eliminare eventuali grumi).
Destrosio. Si tratta di uno zucchero semplice che favorisce un’alta produzione di anidride carbonica. Di conseguenza, se viene impiegato negli impasti con una maglia glutinica debole, l’alta produzione di CO2 riesce a compensare la “mancata” tenuta.
Si usa allo 0,5% in relazione alla farina utilizzata nella ricetta. Anche il miele può svolgere un effetto simile ma deve essere un miele molto cristallizzato come quello di colza e va usato al 1% /1,5%. - Lievito madre. Gli acidi che si formano con la lievitazione naturale (lattico, acetico, butirrico ecc. ecc.) migliorano notevolmente le caratteristiche tecniche della farina, specialmente l’acido lattico. Per prima cosa ostacolano l’attività delle amilasi che, specialmente nelle lunghe lievitazioni, tendono ad esaurire gli zuccheri semplici e a rendere l’impasto umido e colloso. Inoltre, inibiscono l’attività delle proteasi che diminuiscono la “forza” del glutine (già di per se debole). I medesimi benefici si ottengono anche con tutti i metodi indiretti conosciuti (biga, poolish…) e, seppur marginalmente, con la pasta acida essiccata.
- Sale. L’impiego ponderato del sale, come abbiamo visto nel capitolo precedente su questo ingrediente, favorisce lo sviluppo dei prodotti da forno lievitati biologicamente. Ma ciò che conta veramente, ed è utile a rinforzare le farine deboli, è il suo impiego immediato con gli altri ingredienti (sciolto in acqua).
- Farina di fave. Rafforza il glutine aumentando il W, la stabilità e l’assorbimento. La percentuale di impiego suggerita è l’1%, in relazione alla farina utilizzata.
Favoriscono i medesimi benefici anche le farina di leguminose in genere (lupino, lenticchie, soia, ceci, piselli) ma in maniera più blanda. - Lecitine. Aumentano la conservazione, migliorano la crosta e rendono omogenea mollica; agiscono in particolar modo sul P/L: aumentando l’estensibilità (L) e diminuendo la tenacità (P), in particolar modo se la ricetta prevede una quantità di grassi piuttosto elevata. Meglio, come tutti i coadiuvanti suggeriti, l’impiego degli alimenti naturalmente ricchi di questa sostanza (farina di soia, “latte” di soia, tuorlo d’uovo, farina di legumi in genere). In ogni caso, se si sceglie di utilizzare la lecitina di soia pura, la sua dose di impiego oscilla tra lo 0,2% e il 2% in relazione alla farina impiegata ma la quantità più usuale è il 1,5% perchè solitamente superata tale soglia si comincia ad avere un indebolimento della maglia glutinica fino al suo sfaldamento.
Dato che non si riesce ad emulsionarle efficacemente all’impasto (rimangono goccioline bianche piuttosto visibili) vengono vendute emulsionate ai grassi in polvere. Gli emulsionanti sono caratterizzati da una parte lipofilica (lega i grassi) e idrofilica (lega l’acqua). - Acqua Fredda. Un altro sistema per migliorare l’estensibilità delle farine è utilizzare acqua fredda.
- Germe di grano. Oltre ad essere un ingrediente a elevato profilo nutrizionale: è ricchissimo di vitamine, sali minerali e grassi nobili. Contiene molta lecitina, un fosfolipide migliora l’estensibilità dell’impasto.
La percentuale di utilizzo è in funzione del prodotto che si vuole ottenere ma tuttavia indicativamente si usa dal 5 al 10%. - Malto. Conferisce enzimi (alfa / beta amilasi) e zuccheri semplici (maltosio e destrine). I primi migliorano la saccarificazione dell’amido, mentre i secondi aumentano la vitalità dei lieviti. A livello tecnico, il malto è particolarmente indicato per sostenere le lunghe lievitazioni (dove gli zuccheri semplici vengono esauriti), migliorare l’estensibilità e diminuire la tenacità del glutine. Non va utilizzato con farine dotate di un elevato indice di caduta (falling number), salvo che il malto non abbia un potere diastasico nullo.
- Tasso di abburattamento. Le farine che hanno subito una raffinazione minore e di conseguenza contengono ancora alcuni frammenti di crusca, sono in grado di assorbire più acqua (la fibra riesce a trattenere liquidi per l’800% del suo peso). Inoltre, le parti esterne del chicco (quelle che solitamente vengono allontanate con la raffinazione), contengono molte vitamine (in particolare quelle del gruppo B) che migliorano l’attività dei lieviti.
- Folding. Rafforza la maglia glutinica grazie alla sovrapposizione degli strati di impasto.
- Glutine essiccato. Aumenta principalmente il W e il P/L.
Indicativamente, ogni 1% di glutine essiccato aggiunto alla farina, aumenta di 20 il W e di 0,05 il P/L. - Maturazione. Come abbiamo visto nel capitolo precedente, le farine che generano glutine, con la maturazione, aumentano la tenacità, l’assorbimento e la stabilità. Ricordiamo che la maturazione dovrebbe essere circa tre settimane.
Caro Aldo,
ti scrivo dopo averti conosciuto in quella particolare realtà che è il Molino Bongiovanni. Sono rimasto affascinato dalla grande varietà di prodotti e nel contempo della cura dell’esposione dei vari pacchetti. La mia “amicizia” con Tibiona inizia nel giugno del 2006 quando ero in cerca di sfarinati per la mia produzione di pizza fatta in casa con un forno a legna auto costruito.
Da allora ho provato diversi tipi di sfarinati per una quantità di oltre 330 kg consumati!!!!!!
Problemi? Assolutamente nessuno!!! I miei complimenti…
Mi ha fatto molto piacere vedere che molti sfarinati vengono macinati da voi e a questo punto mi è sorta la curiosità: chissà da dove arrivano le materie prime che Aldo usa per produrre quelle splendide farine.
Non sò se sia possibile aggiungere questa informazione sul sito ma sarebbe utile poter fare riferimento alla zona di produzione del grano usato per una determinata farina. Tu cosa ne pensi?
In attesa di un tuo cortese riscontro ti rinnovo i miei complimenti e gli auguri per la tua attività.
Cordialmente
Danilo Tappia
Ciao Danilo,
mi ha fatto molto piacere conoscerti e mi ha fatto oltremodo piacere che i prodotti e il mulino ti siano piaciuti.
Spero che la nostra “amicizia” possa durare per molti anni ancora.
Per le provenienze stiamo provvedendo, entro fine anno credo che saranno indicate per tutti i prodotti. E’ un informazione che interessa a molti.
Grazie ancora e buona giornata
Aldo
Ciao Aldo, ti scrivo x chiederti quali di queste tecniche ed ingredienti sarebbe bene utilizzare x ottenere un ottimo impasto da pane ben lievitato utilizzando farina di rimacino di G.Duro, che come ho letto non è una farina di forza. Le tecniche del freddo sono consiglibili con questa farina? Già uso la PM da tempo con crescente a 12 ore al 30% in peso sul totale poi aggiungo 1% lievito d.b. sull’impasto finale + glucosio 1% con acqua fredda ed autolisi con lievitazioni a 30° con vapore in cella autocostruita. Uso la tecnica della rullatura col mattarello in filoni e Inforno con vapore; tutto sommato il risultato è buono (ho fatto tante di quelle prove…), ma vorrei una dimensione dell’alveolatura più grande, aumentandone la sofficità. Dopo il raddoppio (2 ore circa) l’impasto comincia a cedere/screpolare.
Vorrei evitare l’uso dei miglioratori tecnici in vendita (anche se ho letto la composizione di alcuni e sono un insieme di alcuni di questi prodotti elencati), preferendo prodotti identifdicabili singolarmente specifici x questo tipo di impasto. Cosa mi consigli?
Grazie, ciao,
Antonio
carissimo Aldo. ti scrivo perchè da quanto ho letto sei un vero esperto delle farine ma io sn proprio disperata!! voglio provare a fare degli spaghetti cinesi tirati a mano. leggendo un po’ di qua e un po’ di la ho scoperto che in america usano un preparato per torte( ovviamente senza lievito) che contiene meno farina della nostra 00 con l’aggiunta di bicarbonato di sodio. è possibile? devo ottenere un impasto come un chewingum che nn si rompa ma che mi permetta di estenderlo molto.. la leticina di soia potrebbe aiutare? grazie mille
Ciao Aldo, conosco la tua disponibilità e ne approfitto per porti una domanda. Non mi è stato possibile trovare un intervento specifico dove postare, pertanto lo faccio qui.
Ho trovato una ricetta di muffin dove l’autore sosteneva di ottenere una morbidezza prolungata del prodotto finale realizzando una preliminare cottura di una parte della farina realizzando una crema ed incorporando poi gli altri ingredienti ed alla fine la rimanente farina. Ricordo anche vagamente di aver letto una ricetta dove si otteneva un pane leggerissimo con una procedura simile. Quello che sto qui a chiederti e di potermi chiarire in che modo la cottura preliminare di parte della farina totale dovrebbe influenzare la morbidezza e la sua persistenza nei giorni. Io se voglio un prodotto più morbido, come tu consigli, sostituisco una parte di farina con fecola di patate o amido. La ricetta in questione io l’ho eseguita ed in effetti il prodotto è molto morbido, ma durano poco e non riesco a valutare quanto si mantengano morbidi nel tempo. Grazie
Ciao Antonio,
mi spiace per il ritardo. L’alveolatura l’aumenti con
– Idratazione maggiore
– Lievitazione maggiore del pane formato (apretto)
– Temperatura elevata del fondo del forno (usare la refreattaria è l’ideale)
Ciao Lia,
conosco gli spaghetti cinesi ma non ho idea di come si producono e dubito che il bicarbonato possa aumentare l’elasticita, nemmeno al lecitina fa miracoli.
Ti occorre probabilmetne una farina ad hoc estesibile di suo.
Mi informo in ogni caso…
Ciao Raffale,
la cottura in quel modo potrebbe influenzare in questo modo
– Denaturare il glutine e rendere il prodotto più friabile
– Gelatinizzare l’amido e aumentare l’assorbimento di acqua: più morbidezza.
Ciao
Salve Aldo.Ieri ho finalmente aperto il mio pacco di farine TIbioNa! mi sono messa subito all’opera ma con risultati scarsi. Parliamo di pizza 100%kamut. al palato era fantastica ma stenderla è stata dura, la massa tendeva a rompersi. ti indico gli ingredienti , e ti chiedo se puoi darmi un consiglio per migliorare.
500 gr farina Kamut
15gr di lievito naturale secco di kamut(aggiunto alla farina)
5 gr farina di fave
5 gr metolose (aggiunto in polvere alla farina)
15 gr olio
15 gr sale
350 gr acqua.
Non ho fatto ne autolisi ne nulla, perchè non sapevo come comportarmi col lievito secco, e il metolose l’ho usato così, aggiunto alla farina, anche se sulla scatola c’è scritto di miscelarlo all’acqua a 80°…
cosa ho sbagliato??
grazie mille!
[…] utile per evitare il collasso del glutine stesso che in questa farina é molto debole. ( Fysis, I trucchi per migliorare le farine) Vi lascio un esempio di come effettuare l’autolisi in un impasto: 1000 g di […]
Buongiorno Aldo,
riguardo all’utilizzo della farina di legumi mi chiedevo se dovessi applicare lo sconto sul 100% di farina ottenendo così 99% farina di grano ed 1% di farina di legumi ed inoltre ti volevo chiedere se tu consigli di aumentare la percentuale di farina di legumi quando non si utilizza farina di fave. Io ad esempio dispongo di farina di ceci e farina di lupini e prima di un prossimo ordine dal tuo mulino dubito che avrò tra le mani della farina di fave.
Grazie!
Emilio
Ciao, va bene qualunque farina di legumi, anche quella di ceci, le fave hanno capacità magggiore. La percentuale è 99 e 1
[…] Fysis […]
Buongiorno, autolisi e folding.. É possibile saperne di più.? Bellissimo questo articolo e davvero molto interessante. L’unica imprecisione, se posso, nella prima parte: l’orzo e l’avena hanno glutine. Solo il riso e il mais ne sono totalmente privi.
Cordialmente.
Davide
Ciao Davide,
grazie per la segnalazione… corretto, avevi pienamente ragione sull’orzo mentre sull’avena ci sono pareri discordanti per quanto riguarda il glutine, in alcuni stati l’avena è un cereale consumato dai celiaci in quanto le sue prolanine (avenina) sono ritenute sicure.
Il folding è una tecnica che infittisce la maglia glutinica, viene anche chiamata “pieghe di tipo 2” o di “secondo tipo”.
Per l’autolisi ti suggerisco invece di leggere questa ricetta del grande Adriano http://profumodilievito.blogspot.it/2009/11/ciabatta-con-poolish-e-autolisi-lunga.html
salve vorrei fare un impasto per la per pizza con mix di farine renderla più digeribile vorreisapere che farine utilizzare e in che percntuale ed inoltre fare una lunga lievitazione
Ciao Max,
per renderla più digeribili dovresti.
. Aumentare le ore di lievitazione (valuta 24 ore di lievitazione)
. Diminuire la quantità di lievito
. Assicurarti che non sia bruciata ai bordi e sotto
. Che non sia eccessivamente spessa (ad esempio potresti valutare di stenderla con il mattarello e non a mano)
. Che la cottura sia omogenea e non bruciata fuori e cruda dentro
Queste sono le cose più importanti,
Aldo
Salve sto cercando di preparare un’impasto per pasta con farina di grano saraceno, ma in quanto priva di glutine si spezza e non è facile da lavorare, come posso migliorarne l’elasticità?
grazie
Ciao Francesca,
farina di grano saraceno pura ?
[…] E’ una scoperta recente, studiando le informazioni dell’amico Aldo Bongiovanni sul suo bellissimo blog . […]
[…] E’ una scoperta recente, studiando le informazioni dell’amico Aldo Bongiovanni sul suo bellissimo blog . […]
Salve, parlando di farine sbilanciate su p/l maggiori a 1-1,5 come le semole è sconsigliato l’uso di acqua fredda per non irrigidire troppo la maglia glutinica e dare plasticosità al morso? Che metodologie o accortezze è bene usare con tali farine? Grazie