Come in ogni altro campo anche in quello dell’alimentazione in chiave naturale esistono alcuni estremi ma mentre certi hanno un senso logico (vegetariani e vegani) altri non l’ho hanno assolutamente (ortoressici).
Abbandonare il consumo di prodotti animali (e derivati per i vegani) è senz’altro una scelta rispettabilissima, purchè venga fatta con la supervisione di un nutrizionista o con una sufficiente conoscenza dell’alimentazione.
Latticini e proteine animali sono alimenti ricchissimi di sostanze nutritive importanti ma non ne sono l’unica fonte (e probabilmente nemmeno la migliore), basta conoscere l’alternativa vegetale e compensare l’eventuale carenza. Questo è il motivo principale per cui l’abbandono di proteine animali e latticini va fatta con cognizione di causa al fine di garantirsi un adeguato apporto di sostanze nutritive.
Carne e latticini sono alimenti ad elevato costo energetico rispetto a cereali e legumi, in quanto gli animali sono una “macchina” a bassa efficienza: pensate che ci vogliono 11kg di vegetali (15 se si contano gli scarti di macellazione) per produrre 1kg di carne. A questo punto vien da chiedersi, ma quante persone mangiano con 11kg di vegetali e quante con 1kg di carne ? Probabilmente quindi, la fame nel mondo sarebbe facilmente arginabile se anziché consumare alimenti animali si consumassero le alternative vegetali e, vista la situazione attuale, probabilmente è più benevolo abbandonarli anziché limitarli (un estremo può essere solamente compensato con un altro estremo).
L’ ortoressia è invece una divergenza psicologia individuata per la prima volta da un ex-ortoressico Steven Bratman e consiste in un‘ossessione maniacale per i cibi sani.
Chi soffre di questa malattia è solitamente una persona poco socievole, depressa, demotivata e facilmente irritabile la cui autostima dipende quasi ed unicamente dal rispetto ferreo delle proprie regole e convinzioni alimentari.
Ci sono generalmente diversi casi di ortoressia, alcuni lievi e transitori (caso della BSE, febbre suina, aviaria…) e altri più gravi che compromettono gravemente la vita sociale del soggetto.
Se avere cura della propria alimentazione è indice di intelligenza, l’ossessione per la stessa non lo è sicuramente e alla lunga, nonostante la massima cura prestata l’ortoressico può essere condizionato da problemi di salute maggiori di una persona standard.
Sono moltissimi gli studi che dimostrano il ruolo positivo indotto dalla vita sociale (a volte maggiore di alcuni farmaci) per la cura delle malattie e il mantenimento della buona salute. Detto ciò è chiaro che mangiare in maniera sana e naturale è buona cosa ma isolarsi completamente dalle persone per perseguire i propri ideali estremi è controproducente quanto mangiare male.
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