Nonostante sia piuttosto palese la destinazione d’uso di questi ingredienti, vediamo nello specifico cosa li distingue e perché preferirne uno rispetto ad un altro.
Innanzitutto ciò che li accomuna è
- Precipitano tutti con percentuali di alcool superiori al 10%
(si separano dal liquido in cui vengono aggiunti)
- Sono intolleranti allo iodio
(si colorano di blu) - Più calorici rispetto ad altri addensanti
(perchè se ne usa tendenzialmente di più e perché lo sono di più rispetto a quelli analoghi come agar-agar, guar, xhantano ecc. ecc.) - Insolubili a freddo
- Solubili una volta cotti
Mentre le differenze intrinseche che li distinguono sono legate
- Alla temperatura di gelatinizzazione
- Al prezzo
- Alla granulometria
- Al rapporto amilosio / amilopectina
In particolare, quest’ultimo, è responsabile della struttura finale: una maggior presenza di amilosio darà alla struttura / consistenza spatolabile e morbida, mentre una maggior percentuale di amilopectina darà una struttura salda, simile ad un budino. Infatti se viene usato l’amido di mais (22% di amilosio) nella crema pasticcera si otterrà un prodotto molto morbido, spatolabile e poco legato; se utilizzo invece quello di riso (16% di amilosio), la crema sarà più salda.
Allo stesso tempo la retrogradazione* del amilosio e dell’amilopectina sono diverse, ad esempio l’amilopectina è più veloce e un’eventuale riscaldamento riporterà l’amilopectina nello stato di gel. Per l’amilosio ciò non è invece possibile, a meno che non si raggiungano i 170°C.
Ci sono poi amidi nativi e amidi modificati, quelli nativi sono estratti semplicemente dalla fonte di partenza, senza alcuna modifica della sua struttura (quelli più comuni), mentre quelli modificati sono amidi che vengono, come dice il nome, modificati. La modificazione implica un processo chimico o enzimatico con il fine di conferire allo stesso determinate caratteristiche tecnologiche°, ad esempio l’amido acetato è uno di essi è la trasformazione subita lo rende un coadiuvante per prevenire o impedire la retrogradazione degli impasti.
Un altro elemento importante che è opportuno tenere in considerazione nella scelta dell’addensante più appropriato, è il contenuto di amilosio che, rispetto alla amilopectina, ha un indice glicemico più basso.
Per quando riguarda la percentuale d’uso, oscilla tra l’8 e il 12% in relazione ai liquidi, se si vogliono ottenere budini. Mentre al 10% (fino al 100%), in relazione alla farina, nei prodotti da forno dolci (pan di Spagna, frolla) per aumentare la sofficità.
- A questo indirizzo è possibile scaricarsi un files (.pdf) con le caratteristiche degli stessi.
°Le caratteristiche tecnologiche sono le caratteristiche esclusivamente tecniche che un ingrediente conferisce. Ovvero l’ingrediente in questione viene utilizzato esclusivamente per migliorare un aspetto che potrebbe essere la consistenza, la conservazione, il colore, la tolleranza alla luce ecc. ecc. L’ingrediente non viene invece utilizzato con altri fine di migliorare ad esempio il gusto.
*Retrogradazione è un fenomeno legato dell’amido è ed alla base della formazione del pane raffermo, può essere considerato l’inverso della gelatinizzazione.
La retrogradazione consiste nella tendenza da parte dell’amido a riassumere la struttura originaria. Sebbene l’amido in realtà non riesca mai a tornare in una configurazione simile a quella iniziale, infatti in realtà si forma una struttura intermedia rigida dovuta all’avvicinamento delle catene di amilosio e alla crescita di cristalli di amilopectina. La quantità di amido retrogradato è quindi direttamente proporzionale al contenuto di amilosio.
aggiungo che l’amido di riso (o di mais) è un ottimo sostituto della cipria nel make-up! 🙂
Aldo, complimenti per la precisa e succinta esposizione dei fatti, di grande aiuto sia per chi si diletta in casa che per i professionisti 🙂
Ciao Laura,
grazie mille per la segnalazione, in effetti l’amido ha moltissime funzioni oltre a quelle alimentari. Non sapevo dell’uso che consigli tu, effettivamente non ne ho mai sentito la necessità personale :))))))
Grazie mille Claudio,
sei davvero gentilissimo, mi fa molto piacere che condividi quello che scrivo, grazie davvero 🙂
Aldo
Ciao, ho trovato interessante il tuo articolo, ma devo dirti che cozza con quanto insegnato dalla tradizione e dalla pratica pasticcera.
Sono un pasticcere di professione e posso dirti per esperienza che l’amido di riso rende le creme più vellutate e cremose, mentre quello di mais dona loro più struttura e robustezza, in senso fisico.
Mi sapresti dire dove hai reperito queste tue informazioni sull’amilosio e sull’amilopectina? Grazie! 😀
Confermo quanto detto in precedenza, questo passaggio:
“una maggior presenza di amilosio darà alla struttura / consistenza spatolabile e morbida, mentre una maggior percentuale di amilopectina darà una struttura salda, simile ad un budino. Infatti se viene usato l’amido di mais (22% di amilosio) nella crema pasticcera si otterrà un prodotto molto morbido, spatolabile e poco legato; se utilizzo invece quello di riso (16% di amilosio), la crema sarà più salda.”
è totalmente falso, è vero invece l’esatto opposto. Può confermarlo chiunque con una semplice prova pratica o con una ricerca più approfondita sulla gelificazione degli amidi. Spero che in futuro controllerai meglio le tue fonti prima di disinformare la gente.
Grazie Carlo,
per la tua testimonianza, sei stato molto utile. Coreggerò al più presto l’articolo: aggiungendo le tue osservazioni.
Cmq l’articolo è stato costruito sulla base di un altro articolo letto su Panificatore Italiano, se lo ritrovo controllo che non abbiamo fatto qualche errore nella lettura.
Mi spiace per la definizione “disinformare la gente” che mi hai attribuito, in quanto non c’è alcuna intenzione di questo genere, ma non importa, sei stato gentile a dare il tuo prezioso contributo e te ne sono grato.
Buongiorno. Vorrei acquistare un sacco di amido di mais da 25 kg. Ho visto che ne avete di tre tipi. Mi puoi specificare in grandi linee le differenze? Non mi occorre per cucinare, mia figlia ha una malattia genetica rara, che le crea ipoglicemie e prende amido di mais per mantenere le glicemie costanti. Grazie in anticipo per la risposta.