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3 Commenti

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  1. ivan
    ivan at |

    la vera felicità sta nel viaggio non nella meta, ma purtroppo ci si ritrova sempre a desiderare quest’ultima.. sicuramente tutto cio è una cosa profondamente bella, che il perbenismo e l’apparenza di questa società ce la fanno sembrare sempre piu un utopia per molti e una scelta coraggiosa per quei pochi fortunati che scelgono la vera felicità piuttosto che un povero status-simbol!

  2. Esmé
    Esmé at |

    Ehm, io sono Downshifter senza saperlo dal 1990.
    Non sapevo che esistesse questa definizione.
    La cosa che ho imparato in questi 20 anni è che se hai il tempo non hai il denaro per fare le cose che vorresti. Quando facevo la donna in carriera era esattamente il contrario. L’equilibrio lo avrei anche cercato, ma non avevo fatto i conti con la congiuntura socio/economica. Adesso sono povera e disoccupata e basta, e assicuro che non è assolutamente una condizione invidiabile, anche se spesso godo dei pomeriggi a fare quello che mi pare, mentre il mondo là fuori si massacra. Fare il downsifting è un privilegio, una cosa che possono fare coloro che hanno le spalle economicamente coperte. Sconsiglio vivamente alle single non più giovanissime, per dire.

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