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18 Commenti

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  1. claudia
    claudia at |

    Sono del tutto daccordo:per ora mi limito a semi autoprodurre (compro delle barre di sapone da lavorare)detersivo per lavatrice, per piatti,per cucine e utensili acciaio inox (base o additivo bicarbonato) amorbidente e anticalcare (base aceto);pane (sempre)pasta (qualche volta);prodotti cosmetici (base oli vegetali) ,spesso per detersivi, cosmetici, ammorbidente è d’obbligo aggiungere qualche goccia di oli essenziali.Non so se risparmio un sacco di soldi o no, però i prodotti sono davvero buoni :so che cosa mangio o che cosa mi metto addosso e mi è di incoraggiamento l’interesse che risquotono le mie produzioni.Ho potuto approfondire questa interessante potenzialità essendo andata in pensione ma sono soddisfatta dei risultati:c’è la crisi, le pensioni sono fisse al palo:ritornare a qualche cosa di “antico” aiuta, garantito!ciao a tutti

  2. annalisa
    annalisa at |

    Salve Claudia,
    potresti spiegare più in dettaglio come realizzi i detersivi e i cosmetici?
    Anch’io sono molto interessata alle tue produzioni.

    Grazie e Complimenti!

    Annalisa

  3. paolo
    paolo at |

    un breve commento sui prodotti di elettronica in generale: non tutti i prodotti sono fatti per essere accesi e spenti ogni giorno. Ad esempio gli hard disk meccanici dei computer ( almeno nel passato ne sono sicuro) subiscono un forte stress ad ogni accensione e spegnimento, di conseguenza ogni on/off ne accorcia la vita. Il modem/router che citi e’ concettualmente un mini pc senza hard disk, non so come condensatori, etc.. ( roba di elettronica) si comportino ad ogni scarica di corrente.. ma avanzerei qualche dubbio sulle tue soluzioni.
    Se tenessi un prodotto di elettronica sempre acceso avresti un consumo elettrico maggiore, ma forse anche una vita maggiore ( assumendo che al giorno d’oggi un prodotto rotto non si ripara ma si ricompra).Ora pensa al costo di produzione ( in termini ambientali) , di utilizzo manodopera ( cinese a 150 E al mese) e ad al costo di trasporto (“costo ambientale”) del prodotto nuovo.. Diciamo che io suggerirei di analizzare un po’piu’ a fondo le tematiche.. la TV Italiana ( e molti media Italiani) e’ superficiale e maliziosamente di parte.. l’ultima volta e’ in TV che ho sentito ” come risparmiare spegnendo gli apparecchi in standby”.
    SAluti
    Paolo

  4. roberta
    roberta at |

    sono laureata in chimica farmaceutica, ho lavorato come farmacista per un po’, poi è nata la mia prima figlia. e ho scoperto che lavorare costa più che autoprodurre. faccio pane in casa da 10 anni, le marmellate i legumi li secco io, sui detersivi sono un po’ una disgraziata, ma credo che sia un peccato quasi veniale. Non è sempre facile, ma sicuramente è molto gratificante. Basta solo cambiare prospettva: le mie figlie sono tranquille, educate e serene e così mio marito. Ogni anto l’angoscia da bollettami assale, ma cerco di farla passarefacendo la maglia. Vorrei aggiungere un paio di consigli: maglia, cucito e rammendo. Riuso dei materiali tessili per fare borsine per la spesa, nonche abiti semplici per bambini e magliono e golfini, magari di lana. si possono disfare e rifare, a differenza di quelli che si comprano in cui il filo è tagliato.
    provare per credere.

  5. cristina
    cristina at |

    Ciao a tutti, sono Cristina e sono una autoproduttrice di diverse cose, tra cui salse, marmellate, pasta, dolci, sughi vari e soprattutto una gran riciclatrice di ciò che resta sul fondo del frigorifero. Purtroppo non sono ancora in grado di evitare il lavoro…ma ci sto provando!! 😀
    Parlo per esperienza personale di elettrodomestici che ho incontrato fino ad ora: non so cosa si possa rovinare nei PC spegnendoli dopo averli usati, almeno quelli moderni “casalinghi”. Non stiamo certo parlando dei cervelloni dei centri elettronici (che rimangono eternamente accesi per altri motivi che non sono certo evitare lo stress da spegnimento) o dei macchinari per fare la TAC.
    Non sono una fanatica dell’ultima tecnologia in tutto, quindi i miei elettrodomestici vengono cambiati solo quando si fondono: so di possedere un PC da 8 anni e di spegnerlo ogni volta che ho terminato di usarlo. E, a parte l’orrendo sistema operativo, di cui spero potermi disfare presto, la mia macchina non ha mai avuto problemi. Finchè ho avuto la connessione internet su linea dati fissa il modem veniva spento ogni volta e non gli è mai successo nulla. Idem lo stereo che ha battuto gli otto anni anche lui e spara salute da tutte le valvole.
    Non possiedo un televisore da 8 anni, quindi non ho idea della sua durata nel tempo, ma so che quello dei miei genitori viene spento ognivolta (pure il bottoncino dello standby) e per 15 anni non ha avuto guai. Lo hanno cambiato adesso per piegare la testa sotto il peso del digitale terrestre, come altri milioni di italiani. Fossi stata in loro avrei buttato tutto dalla finestra e mi sarei dedicata alla salsa di pomodoro autoprodotta… Ho sentito amici criticare anche il farsi il pane in casa perchè “statisticamente” il consumo di elettricità e ore/persona per produrre 800 gr di pane sarebbe eccessivo. Sarà anche una realtà “statistica”, ma la realtà delle persone, secondo me, parla una lingua diversa.
    Diciamo anche che lasciare tutto acceso crea campi elettromagnetici abbastanza fastidiosi: per chi ha imparato a sentire le energie corporee è facile rendersene conto. Gli altri sono un po’ più scettici, ma il mondo è bello perchè è vario! 🙂

  6. cavallo999
    cavallo999 at |

    Mi sono quasi convinto di acquistare una vegan star (attualmente produco il latte di soia con il bimby)vorrei comunque sapere quanto tempo occorre per la pulizia del filtro e della macchina,grazie.Saluti mario

  7. Aldo
    Aldo at |

    Ciao Cavallo,
    ci vuole circa 15 min. In dotazione trovi uno spazzolino e una spugnetta che ti aiuta in questo senso. Inoltre l’ultimo modello ha angoli più smussati e pertanto è più facile da pulire.

    Ciao 😉

  8. Guli
    Guli at |

    Ciao a tutti, una domandina per Aldo subito dopo 2 righe di introduzione. Complimenti per fysis.it, tante info che ho sempre cercato le trovo tutte qui. Dopo aver scoperto di essere ciliaco e probabilmente sono anche diventato intollerante al latte, navigo per trovare farine e prodotti per panificare in maniera decente con farine senza glutine. Gia qui ho trovato qualcosa. Passando al latte mi sono orientato su quello di soia e a volte di mandorla, quindi yogurt e cosi via. Ogni tanto leggo in rete che i prodotti che contengono soia non vanno bene ai bambini, donne in gravidanza e potrebbe causare problemi alla prostata negli uomini adulti per via dei fitoestrogeni della soia.
    Non sono riuscito a capire se questi fitoestrogeni sono presenti solo
    negli integratori a base di soia o anche nell’ alimento naturale o nei prodotti a base di soia ma lavorati dall’industria alimentare.
    Chiedo questo perchè il latte di soia lo faccio bere anche al mio bambino di 6 anni, valutando di comprare la Vegan star, visto che al supermercato costa 2,93 al litro quello con vitamina C, sarebbe interessante sapere se è vero che ha queste controindicazioni. Da quando è sul mercato ho sempre saputo che fosse un toccasana per la salute, ma in rete trovo sempre più informazioni contrastanti e confuse. Grazie in anticipo per la tua risposta e complimenti. ( sono curioso di provare il metolose per vedere come va con le farine senza glutine… e provare amaranto e quinoa in farina, sempre che non contengano tracce di altri cereali) Buon lavoro!

  9. guli
    guli at |

    Grazie Aldo per la risposta.
    Ho comprato cmq delle farine sul sito tibiona, tipo quinoa, miglio ecc… per natura senza glutine, chiaramente macinate nei molini dove si usano altri cereali possono essere contaminati, però voglio cmq provare queste farine nella panificazione per vedre se vengono bene ( se c’è del glutine lo faccio mangiare ai miei) e mi sembrava interessante provare il metolose, sempre che non abbia controindicazioni particolari per la salute seguendo appunto le dosi che ho trovato sul sito.
    Grazie per le info e buon lavoro.
    Guli

  10. Giannina
    Giannina at |

    quando fa freddo, accendo il cammino (con caldaia che mi riscalda la casa). Ne approfitto per cucinarvi piadine, verdure e quant’altro, oltre che farci maturare yogurt e impasto per pane, nelle vicinanze. Ho, però, un problema: non uso mai sale aggiunto negli alimenti, e la pasta lievitata, per pane o pizza, si gonfia a zone non omogenee. Che posso fare?

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