Con questo termine si intende la dimensione e la quantità di alveoli, cioè i “buchi” che si presentano all’interno della mollica.
L’alveolatura può essere modulata intervenendo su diversi fattori, quali l’acidità dell’impasto, il tempo di fermentazione, la percentuale di idratazione e la tecnica di formatura.
Per generare degli alveoli di grosse dimensioni (i più ambiti e difficili da ottenere) si può ad esempio aumentare l’idratazione dell’impasto (il glutine ha una minore resistenza e lascia di conseguenza unire le bolle piccole in bolle grandi), si può utilizzare una farina più debole, o prolungare la fase di fermentazione (la pressione delle bolle strappa la maglia glutinica, ormai denaturata dalle proteasi, e le lascia unire), oppure si fa un secondo rimpasto senza stringere molto, cioè senza applicare eccessiva pressione nella formatura, o ancora, si evita un folding eccessivo che rompe nuovamente le bolle di grandi dimensioni.
Anche gli impasti eccessivamente acidi sono caratterizzati da un’alveolatura molto ampia, dovuta alla “disgregazione” del glutine da parte degli acidi ma, siccome è una condizione negativa, è opportuno evitarlo.
L’autolisi è tra i processi di lavorazione più utilizzati per generare un pane dotato di ampia alveolatura ma, come abbiamo visto, non è l’unico.
Per ottenere invece un’alveolatura molto fine e numerosa è sufficiente fare l’opposto (diminuire l’idratazione, diminuire l’acidità ecc. ecc..), oppure si raffina la pasta con il mattarello: durante la spezzatura del pastone si prendono i pezzi monoporzioni ottenuti, si appiattiscono, si allungano e si procede a formare la pagnotta desiderata. In questo modo gli alveoli più grandi vengono rotti e resi omogenei.
Tuttavia, se ottenere un pane molto alveolato è una caratteristica molto ambita, per difetto lo stesso non va bene per la preparazione di panini con salse piuttosto liquide: gli alveoli non trattengono ermeticamente le salse e le fanno uscire.
Piccola integrazione… mi è stato suggerito e non sapevo: anche cuocendo il pane a temperatura elevatissima i primi 10-15 minuti su teglia bollente produce alveoli molto grani. Grazie per il suggerimento !
Interessanti queste informazioni; però mi nasce una domanda?
Perchè un’alveolatura così pronunciata dovrebbe essere la più ambita?
Personalmente, ad esempio, preferisco molliche più regolari e alveolatura fitta fitta.
Grazie
In effetti forse è la più ambita da me 😉
Però devo dire che guardando in giro per internet, sui libri e le email che ricevo, la maggior parte vuole le alveolature grandi. Però i gusti sono gusti e non ha tutti piace.
Ciao e buona giornata
Aldo
In realtà l’alveolatura non dovrebbe essere nè troppo grande (il pane si secca rapidamente) nè troppo piccola (diventa troppo pesante e compatto). La cosa che conta è che ci sia omogeneità all’interno. Se desideriamo ottenere un pane morbido e ben alveolato dobbiamo toccarlo il meno possibile dopo la lievitazione per evitare la fuoriuscita dell’anidride carbonica prodotta dai saccaromiceti.
Ciao e buon divertimento
Ciao,
la mia alveolatura è sempre ridotta e la crosta troppo dura. Le proporzioni che uso sono 330g pasta madre (manitoba e farina 0), 660 semola rimacinata, 420 acqua. Inforno a 200g e poi abbasso a 180.
Ho anche provato questa ricetta http://pastamadre.blogspot.com/2011/12/un-pane-per-il-pasta-madre-day.html ma il risultato è sempre lo stesso.
quello che succede è che prima di infornarla, la pagnotta è ben lievitata. inizia ad afflosciarsi quando la incido, e poi continua ad afflosciarsi in forno. Poi di gonfia di nuovo un po’, ma troppo poco.
La mia impressione, ma è solo un’ipotesi. è che la crosta si indurisca troppo presto e impedisca al pane di gonfiarsi di nuovo.
Grazie mille!
Ciao Sandro.
Quanta % di acqua c’è nel tuo impasto (non posso saperlo perché non conosco la % di acqua presente nel tuo Lievito Madre). Poi ti posso consigliare di farla lievitare un pochino meno perché se quando incidi si affloscia probabilmente è lievitata troppo. (meglio se fai lievitare in frigo per una notte a patto che prima di mettere in frigo lasci l’impasto 2 o 3 ore a Temp. Ambiente). La tua impressione che la crosta si forma troppo velocemente e impedisce al pane di crescere potrebbe essere esatta. Per evitare questo devi mantenere una buona presenza di vapore nel forno. Lascia perdere il pentolino nel fondo del forno (perderesti gran parte del vapore appena apri il forno) piuttosto copri il pane con qualcosa per i primi 20 minuti (io per i panini uso una teglia da pizza alta 4 cm. Questo consentirà al vapore di rimanere concentrato sui pani o sul pane infornato e poi procedi senza copertura per l’ultima parte. Fammi sapere.
L’alveolatura in effetti è un po’un falso mito … ci deve essere, ma non è che se il pane non ha crateri all’interno allora non sia buono.
grazie Matteo, sulla bontà ovviamente non ha alcuna influenza, diciamo che è anche una questione di moda.
Salve io farò il pane tipico sardo (civraxiu) e lavoro l impasto con una macchina artigianale arullo con motore
Inutile..non riesco ad ottenere la famosa alveolatura,di sapore è buono ma pesante e compatto
Uso lievito madre che conservo di volta di volta in freezer e la sera prima lo rinfresco,le dosi le faccio così :
Lievito madre 350 Gr più rinfresco con farina di grano duro 700 Gr e poi acqua 350
Impasto:
Semola grossa kg 4 e 1/2 da grano duro
Semola fine kg 2
Farina fiore kg 1 e 1/2
Il tutto proveniente da grano duro senatore capelli,poi in forno a circa 300 gradi nel forno a legna
Il pane lievita bene e si gonfia bene anche nel forno però ripeto rimane pesante e compatto dov’è che sbaglio?
Grazie a chi risponderà
SALVE da cio’ che ho letto mi e’ sembrato di capire che le bolle grosse (eccentuata alveolatura) non dipende dal lievito madre o birra ma dalla lavorazione (formatura) del pane prima di cuocere praticamente,, se ho capito bene bisogna non far uscire il gas che si creato nella lievitazione (Co2) dall’impasto dopo la prima lievitazione,, a prescindere da quale lievito si sia usato nell’impasto, poi c’e’ il fattore acidita’ questa mi e’meno chiara ma ripeto il motivo maggiore penso sia la manipolazione selvaggia nella formatura del pane, saluti
Mariano, la farina fiore di grano duro rende il pane pesante prova con solo semola e farina bianca forte x pizza insieme